Motori di ricerca online e il diritto all’oblio: una forma di censura?

martedì 17 Giugno, 2014
di Stefano Caruso (Consultant @HSPI)

Il tema è noto: cancellare i dati dalla rete non è affatto semplice.

Inoltre, quando si tratta di notizie riguardanti un accadimento passato la questione è ancora più delicata. Ha fatto quindi rumore lo scorso mese la sentenza imposta a Google di rimuovere i dati di un cittadino spagnolo risalenti a 16 anni prima. Notizie non più attuali e infamanti, nonché invasive della sua privacy. Il motore di ricerca è dunque responsabile del trattamento dei dati personali.

Al di là delle implicazioni gestionali, che vedono Google costretta a gestire con un processo manuale le molte richieste di diritto all’oblio che stanno pervenendo dai cittadini, il dibattito è intenso e rimangono molti interrogativi aperti: è giusto e lecito che il diritto all’oblio prevalga sul diritto all’informazione?

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