Corporate Social Responsibility (CSR)
The capitalism system is under siege1. Tradotto, il capitalismo è sotto assedio. È questa la frase d’esordio dell’articolo che, nell’ormai lontano 2011, pose le basi della Creazione di Valore Condiviso, concetto che sta rivoluzionando l’approccio alla Corporate Social Responsibility (CSR), nella sua accezione classica.
Lo sapevi che…?
Quello della Corporate Social Responsibility (CSR) non è un concetto nato negli ultimi anni, ma ha radici lontane. Infatti, la prima definizione risale agli anni ’50 del secolo scorso, ed è stata coniata da Howard Bowen, considerato il “padre fondatore” della CSR: “La responsabilità degli uomini d’affari consiste nell’obbligo di perseguire quelle politiche e di adottare quelle linee d’azione che sono desiderabili rispetto agli obiettivi e ai valori della nostra società” 2. Tale definizione è considerata una pietra miliare della Responsabilità Sociale d’Impresa
Parlare di assedio è, forse, eccessivo. Ma appare chiaro che, con l’avvento del nuovo millennio, è notevolmente cresciuta la pressione ed attenzione nei confronti dell’operato delle imprese, che sono chiamate a svolgere il proprio business in maniera sostenibile, ovvero considerando l’impatto che la propria attività può comportare sulla società e sull’ambiente. A queste istanze provenienti da ogni attore della società (dai consumatori, ai governi nazionali), le imprese stanno provando a rispondere abbracciando i principi della CSR: tuttavia, la Responsabilità Sociale d’Impresa, nella sua versione classica (anche denominata, in letteratura, “RSI Reattiva”3), spesso mira semplicemente ad accrescere la reputazione dell’azienda agli occhi dei consumatori (attraverso la mitigazione degli impatti socio-ambientali), ed alla compliance nei confronti della normativa in vigore. In altre parole, la CSR così intesa, non crea valore per l’impresa, ma è vissuta piuttosto come una “spesa necessaria”4, realizzata senza una valutazione preliminare dei reali benefici (sia in termini di profitto, sia in termini socio-ambientali) ad essa collegati.
Perché l’impresa possa realmente trasformare questa “spesa necessaria” in investimento proficuo, è necessario che approcci a tali problemi in maniera strategica, ovvero integrandoli all’interno del proprio Core Business: ed è proprio su questo assunto che si basa il concetto di Valore Condiviso (Shared Value in inglese). Secondo tale approccio, l’impresa deve quindi definire strategie che affrontino i problemi ambientali in base alle sue specifiche competenze, al tipo di business che esercita (beni che produce, servizi che eroga), alle specificità del contesto in cui essa opera. HSPI, società di consulenza di Direzione, può aiutare le aziende a capire come conciliare l’obiettivo di profitto con quello di responsabilità sociale, supportando l’azienda nell’individuare una strategia di sviluppo e trasformazione digitale sostenibile e profittevole. Numerosi sono i temi critici che la società odierna è chiamata ad affrontare: salute, sicurezza, scarsità di risorse, cambiamento climatico, per citarne alcuni. Le aziende possono ideare, ad esempio, prodotti creati con materiali riciclati (contribuendo all’Economia Circolare, e riducendo i costi per le materie prime); oppure, possono ottimizzare la logistica (producendo minori emissioni e risparmiando sui costi di trasporto)5. È attraverso questo tipo di strategie, definite considerando lo specifico core business, che un’organizzazione può riuscire ad affrontare efficacemente le criticità socio-ambientali che caratterizzano il contesto di riferimento, creando simultaneamente valore sociale/ambientale e valore aziendale. Valore Condiviso, appunto, che nel citato articolo Creating Shared Value viene infatti definito come un insieme di politiche e pratiche operative che rafforzano la competitività di un’azienda, migliorando allo stesso tempo le condizioni economiche e sociali della comunità in cui essa opera6.
Le Benefit Corporation e lo Shared Value
Sui principi della Creazione di Valore Condiviso, basano la loro esistenza le Benefit Corporation (Società Benefit, nell’ordinamento italiano), ovvero aziende che possono essere definite ”espressione pratica” dello Shared Value: tali società, infatti, integrano nel proprio Oggetto Sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera7. Ne è un esempio Patagonia, Benefit Corporation operante nel settore dell’abbigliamento8, il cui obiettivo è, appunto, non solo quello di ridurre i danni (ovvero, gli impatti), ma di creare un beneficio per tutte le persone che entrano in contatto con il suo business9.
Lo sapevi che…?
L’Italia è stato il primo Paese al mondo, al di fuori degli USA, ad introdurre nel proprio ordinamento la disciplina sulle Società Benefit, contenuta nella legge n. 208 del 28/12/2015 (Legge di Stabilità 2016). Negli anni seguenti, tale forma societaria si è diffusa in molti altri Stati, tra cui Colombia (2018), Perù (2020) e Ruanda (2021)1
HSPI contribuisce alla creazione di Valore Condiviso
Per conseguire profitti e, contemporaneamente, avere un positivo impatto ambientale e sociale, non bisogna necessariamente essere una Società Benefit. Qualunque società For-Profit può implementare strategie a tal fine. In questo senso, HSPI, allo stesso modo delle Società Benefit, contribuisce alla creazione di Valore Condiviso. Infatti, il Core Business di HSPI si concentra sui servizi di consulenza direzionale in ambito ICT alle grandi imprese e, proprio sfruttando le sue competenze, HSPI ha avviato diversi progetti finalizzati a coniugare sostenibilità ambientale ed efficienza dell’infrastruttura IT (aspetto ormai imprescindibile per qualsiasi tipo di organizzazione); una delle progettualità di punta, in questo senso, è sicuramente quella di Green Asset Management, iniziativa che consente l’attivazione sistemi di monitoraggio delle emissioni correlate all’intero ciclo di vita di asset IT delle aziende clienti, facendo in modo che il procurement, l’utilizzo e la dismissione dei suddetti asset, siano caratterizzati da basse emissioni e circolarità. In questo modo, HSPI consegue un valore aziendale (implementando strategie e offering in linea con il proprio Core Business, e quindi con le proprie competenze) e genera, simultaneamente, un positivo impatto ambientale, grazie alla maggior sostenibilità dell’infrastruttura IT delle aziende clienti: in altre parole, il lavoro che HSPI svolge nei confronti delle aziende clienti abilita le stesse alla Creazione di Valore Condiviso.
Riferimenti bibliografici:
1 Porter M. E., Kramer M. R., Creating Shared Value: how to reinvent capitalism – and unleash a wave of innovation and growth, Harvard Business Review, gennaio – febbraio 2011
2 Zamagni S. (2013), Impresa responsabile e mercato civile, Vignate (MI), Il Mulino, 2013
3 Porter M. E., Kramer M. R., Strategy and Society: the link between competitive advantage and Corporate Social Responsibility, Harvard Business Review, dicembre 2006 (2013), Impresa responsabile e mercato civile, Vignate (MI), Il Mulino, 2013
4 Porter M. E., Kramer M. R., Creating Shared Value: how to reinvent capitalism – and unleash a wave of innovation and growth, Harvard Business Review, gennaio – febbraio 2011
5 Porter M. E., Kramer M. R., Creating Shared Value: how to reinvent capitalism – and unleash a wave of innovation and growth, Harvard Business Review, gennaio – febbraio 2011
6 Porter M. E., Kramer M. R., Creating Shared Value: how to reinvent capitalism – and unleash a wave of innovation and growth, Harvard Business Review, gennaio – febbraio 2011
7 Cosa sono le Società Benefit? (Societàbenefit.net)
8 Il nostro unico azionista ora è il pianeta – Eu.Patagonia.com/Ownership
9 Responsabilità sociale – Patagonia.com
10 Cosa sono le Società Benefit? (Societàbenefit.net)